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giovedì 20 novembre 2008

SVEGLIARSI LA MATTINA SENZA LA BALENA

così
...

in un luogo come questo ...

dopo aver parcheggiato al sicuro nel terreno di un amico

e dalla tenda sul tetto dove dormo ...















scoprire che la luce è la miglior sveglia
ed il vento un ottima colazione

mirare la marea ..bassa fino a far scomparire il mare ..

e ..


sapere che .. chi vive quì si è abituato anche a questo

sono a Porto Madryn ..appena sotto la penisola di Valdez
quest'anno le balene se ne sono andate prima : fa già troppo caldo per loro ..ed il loro numero in costante aumento le porta a spostarsi per cercare cibo

peccato

quì è per loro normale vederle sempre ..per me ..sapere che sono li ..anche se il mare increspato dal vento me le nasconde

e sapere che il loro numero è in costante aumento una volta tanto grazie all'uomo (balena franca PERCHE' NON LA SI PUO' CACCIARE)..è comunque una bella emozione












DIMENTICAVOOOOoooo






sta notte si dorme ancora quì






quindi ...






FELICE NOTTE





....



4 commenti:

  1. Da un'amante della natura, ad un altro....

    Gionata Nencini
    www.Partireper.it

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  2. Il viaggio in moto attraverso la Patagonia, giù verso la Terra del Fuoco ("la fin del Mundo", secondo l'espressione locale) stava per terminare.
    Arturo viaggiava da solo, era ormai ora di fermarsi per mangiare qualcosa, al primo luogo abitato. Si fermò in una posada ampia, con tavoli e panche in legno sparse, un po' in penombra: posto per gente abituata al silenzio.
    Dopo una buona mezz'ora arrivò la zuppa. Mancava il pane, e lui andò a chiederlo in cucina. Al ritorno, una sorpresa: sulla sua sedia era seduto un vecchio, pelle color cuoio e vestito da fatica, e stava mangiando la sua zuppa. Alzò il viso rugoso, lo guardò e non disse nulla.
    Protestare? Impensabile. Aspettare un'altra zuppa? Si sarebbe fatto tardi. Arturo fece buon viso a cattivo gioco: prese un altro cucchiaio e incominciò a mangiare dallo stesso piatto. Nessuno dei due disse niente; finita la zuppa, si appoggiarono allo schienale delle panche; Arturo estrasse un pacchetto, si accese una sigaretta e ne offrì una al vecchio. Sempre in silenzio questi la prese, si alzò, lasciò qualche moneta sul tavolo, fece un gesto con la mano e uscì.
    Ormai era ora di ripartire; ma dov'erano il casco e i guanti? Con un po' di nervosismo Arturo fece il giro del locale finchè li vide su un tavolo, e qui si fermò. Si, perchè sul tavolo aveva visto anche il suo piatto di zuppa, ormai fredda.

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  3. grazie di aver aggiunto poesia alle mie parole

    caro Gionata
    chi non ti conosce verrà sul tuo sito ...

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  4. Ma qua ogni post è una novità! Sfido io che pensare poi di dormire in un letto, magari chiusi in una stanza, prende una strana sensazione...

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