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martedì 20 gennaio 2009

GIONATA NENCINI : sono un viaggiatore non un motociclista

Questo é Gionata Nencini
Se avrete la pazienza di leggerlo ..capirete che le parole possono offendere (le mie spesso lo fanno ma sempre involontariamente) soprattutto un animo sensibile

Non me ne vogliano quindi ..qualli a cui non ho pubblicato i commenti inviatimi via mail ...ma non voglio ancar di rispetto ad una persona che viaggia ..indipendentemente dal mezzo che usa .quello che conta é l’anima
quindi per me ..confermo il mio solito modo di vederti (un anima) ...ed io semplicemente un anima che viaggia diversamente ..ma in fondo ..non tanto lontana da te ..

GIONATA NENCINI SCRIVE :
Sei signor nessuno – diceva mio padre. Non aspettarti troppo interesse dagli altri solo perché dici di voler fare il giro del mondo
Aveva ragione lui.
Disse allora che forse scrivere a qualche rivista motociclistica sarebbe stata l’unica possibilità.
Ma non sono un
motociclista – contestai. Sono un Viaggiatore!
Benissimo – sottolineò. Forse é proprio per questo che susciterai in loro curiosità.
Mandai un messaggio a molti dei moto magazine italiani, scrivendo che la filosofia del mio viaggio era la scoperta umana, personale, culturale e che la moto era un mezzo di trasporto.
Che era l’anima che guida la macchina e non il contrario.
Non mi rispose nessuno.
Poi sono partito.

Sono passati 4 anni da allora.
Ho deciso di scrivere questo post oggi, dopo aver cambiato l’olio motore alla mia moto.
Con me c’é
Davide, uno degli amici italiani che ho conosciuto in Buenos Aires.
Mi osserva mentre svito il tappo della coppa dell’olio…

Ma l’olio lo cambi a moto dritta o su cavalletto laterale? – mi chiede, ricordandosi che sulla sua Honda Falcon, la procedura da seguire é completamente diversa da quella in cui mi cimento.
Esito…
Su cavalletto laterale, credo. Almeno…così ho sempre fatto. Credo lo dica anche il manuale Honda e comunque Max di Motato, 4 anni fa mi ha istruito sulla manutenzione della moto e deve avermi spiegato anche questo.
In realtà Max me lo ha spiegato correttamente, ma io ho dimenticato e fatto del ricordo una personale interpretazione da profano della moto.
Davide trova il manuale della mia moto per terra e me lo porge. Lo sfogliamo e a pagina 97 dice

CAMBIO OLIO
1. Con la motocicletta tenuta in posizione diritta, su un terreno a livello.
Lui ride, affettuosamente e mi chiede:
Ma quante volte l’hai cambiato l’olio?
2, credo 3 volte – gli rispondo.

In 4 anni e 150000 Km, hai cambiato l’olio solo 2 volte?!?!?!? – esclama.
Le altre volte l’ho fatto fare ai meccanici – gli spiego.
Ed i rabbocchi moto li hai sempre fatti con la moto su cavalletto laterale?
Gli dico di si, e gli mostro questo:

Questo é uno dei mille rabbocchi olio che OGNI MATTINA faccio alla moto prima di mettermi in viaggio.
Era il Tour di Oceania. Sono in Australia del West ed ho appena finito di smontare la tenda.
Guarda come spingo la moto per tenerla piegata! Sembra quasi io sappia cosa stia facendo… – commento facendo notare a
Davide le mie negligenze motociclistiche.
Ride lui.
Rido io.

Sono passati 4 anni dalla mia partenza. Le mie prime collaborazione con Euro Moto, Mototurismo, Moto Corse, Honda Magazine ed In Moto (tutti moto magazine specializzati) risalgono al 2007, dopo 3 anni dalla mia partenza.
Non sei nessuno – diceva mio padre.
Immagino che dopo anni di viaggio con la più totale inesperienza motociclistica e meccanica, sia normale chiedersi
Ma dove sta il trucco?
Nessun trucco.
Semplicemente parlando, non é che una questione mentale. E dal di dentro, credetemi, guidare una moto a giro per il mondo, non é che un mero auto intrattenimento.
E’ facile da qui, mandare a casa un’immagine di sé che corrisponda a CIO’ CHE VOGLIAMO GLI ALTRI PENSINO DI NOI.
Se non fosse per l’arricchimento umano, culturale e etico che può derivare da un vero viaggio, sarei contento di suggerire a tutti quanti voi di non partire mai e di investire il vostro tempo in qualcosa di meno banale.
Ma un viaggio così, con questi tempi, diventa uno stile di vita ed una scelta di vita proprio quando non si viaggia IN FUNZIONE del proprio mezzo.
O in FUNZIONE del proprio tempo.
O in FUNZIONE del vantaggio che se ne trarrà una volta tornati a casa.
Viaggiare in FUNZIONE forse delle domande che ci anelano e delle risposte che la strada suggerirà, risulta un’esperienza assai meno superficiale.
Il viaggio é come un innamoramento. Quando ami, non dichiari che sarai innamorato per 10 mesi. Semplicemente farai di tutto per vivere quel sentimento in eterno.

Ed il limite mentale che ha spinto me ad esitare e spinge molti di voi a fare altrettanto, é l’insicurezza di fallire lì dove non si ha voce in materia.
Lì dove non si destreggia il MEZZO.
Lì dove non si definisce il TEMPO.
Lì dove non si garantisce un RITORNO di immagine od un beneficio.
Ma la domanda adesso ve la faccio io?

Se non viaggiate per voi stessi, per valorizzare le vostre soddisfazioni conoscitive e fare di esse il motivo di una scoperta interiore ed esteriore, per quale altro motivo dovreste viaggiare mai?
Per fotografare una bicicletta motorizzata davanti ad un pinguino?

Se non é per il vostro beneficio morale, etico e percettivo del mondo, per quale altro motivo dovreste esporvi al mondo?

E chi l’ha detto che un
Giro del Mondo in Moto sia un privilegio che spetta solo a chi é motociclista?

Cosa fa della MOTO, il fulcro attorno al quale ruota tutto un viaggio?

Siete forse voi incapaci di gioire e godere di una pietanza egregiamente cucinata, solo perché non sapete cucinare come un grande chef?
Siete forse voi incapaci di commuovervi e vibrare al suono di una canzone, perché incapaci di suonare uno strumento o di cantare?
Siete forse voi incapaci di apprezzare un quadro, solo perché ignorate la pittura?
Siete forse voi incapaci di farvi catturare dall’intensità di una foto, solo perché non sapete fotografare?

Dedico questo post al mio editore U.P. che mi ha accolto fra i collaboratori di In Moto pubblicando al mio articolo di esordio la mia seguente introduzione:
La passione per le moto, dicono, ce l’hai nel sangue.
Io l’ho ereditata da mio padre quando all’età di 6 anni, lo seguivo sulla sua Honda Dominator lungo le colline toscane.
Ad occhi chiusi stretto alla sua giacca, ricordo il peso della mia testa che oscillava a destra e sinistra lungo i tornanti. I rumori del traffico e degli animali di campagna. Il rombo del motore farsi più acuto e poi grave.
Ed é così che ho imparato ad amare le moto. Non per quello che realmente sono. Ma per ciò che sono in grado di suscitare in me.
Leggi articolo per intero...

— Buona Lettura,
Gionata Nencini
www.Partireper.it

4 commenti:

  1. Ed é così che ho imparato ad amare le moto. Non per quello che realmente sono. Ma per ciò che sono in grado di suscitare in me.


    Non so...ma non lo vedo poi così distante da ciò che molti pensano.
    La moto è forse un mezzo (idolatrato e ben vezzeggiato) e pur sempre un mezzo, per farci arrivare lì... un passo avanti.
    Che ci fa scoprire modi nuovi di vedere il mondo, di sentire il vento sul viso,di avvertire il brivido del rischio e tanto altro...
    Il punto non è cosa si usa, ma come si viaggia.

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  2. e ora il commento vero...

    Tanto di capello a chi ha tempo e dedizione per fare il turista tutta la vita.
    Magari avessi la tua forza!


    Miriam: non ti avevo già detto la mia in proposito?? Persone piccole...(rilassati...al massimo tu sei bassa :-D)
    Ora dopo aver fatto la tua pausa torna a lavorare che non hai tempo da perdere!(ci siamo capite vero?!)
    Baci tesorina!

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  3. In silezio, ti seguo, e questo mi rende trepida e felice. Forza!!
    Orietta, carrozziere di Genova, e Simone,il suo cucciolo di quattro anni.

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  4. Gionata, :-) nel 2004 stavo facendo il giro dell' australia in moto...e credo pure di averti incrociato dalle parti di broome! ricordo che mi fermai al benzinaio e tra una frase e l' altra, il benzinaio mi disse che era appena passato un' altro italiano che stava facendo il giro dell' australia in moto ( andavi dalla parte opposta alla mia)

    mi sarebbe piaciuto scambiare due parole pure con te...ma il " caso " non ha voluto...

    ciao...
    ale

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